10 maggio 2013

THE WIND'S GATE, SUDAN


SUDAN 14/23-04-2013


itinerario: Preserver&Protector, Burkut Island, Sha ab Anbar, Sha ab Quseir, Tawil reef, Al Mansooriya, Marsa Damath, Tawartit South & North.

Siamo rientrati da un difficile viaggio in Sudan, all'insegna del vento forte da nord. Per MarioS il terzo consecutivo con vento forte, al prossimo giro lo spediremo agli antipodi della meta prescelta. :smt077

Il gruppo: 6 pescatori, 3 del solito "Wind Dream Team" io, Mario e Costas. Un nuovo membro del team ad honorem, il dottor Marco; ed infine due "brutti ceffi" imbucati dal buon Vincenzo. Andrea C. navigato moschista SW e Angelo simpatico siciliano alla prima esperienza. Insomma un bel gruppo di squinternati all'arrembaggio dei reef sudanesi.



Partiti con il "meteo alla mano", preoccupati per le altalenanti condizioni di forte vento invernale da nord e dei periodi di calma apparenti siamo sbarcati a Port Sudan.
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All'arrivo sullo Scuba Libre, catamarano di cui parlerò in seguito, ci accoglie Nicola, armatore non che capo barca, guida, chef, barman, intrattenitore ma soprattutto massaggiatrice personale notturna di Mario e Costas :smt098 .
Previsti due giorni di tempo accettabile quindi si mollano gli ormeggi in direzione Preserver. Notte tranquilla di navigazione in un mare relativamente calmo alla mirabolante velocità di 5 nodi!
Arrivati all'alba non riusciamo ad entrare in pesca prima delle 7.30 visto perdite di tempo e montaggio della mia elettronica di bordo su una delle due feluche da pesca.

Si decide per il jigging e alle prime due calate due triplette di dogtooth di modeste dimensioni.
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e subito dopo Costas procura la cena
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Se il buongiorno si vede dal mattino, si preannuncia una bella giornata.
Ed infatti appena ci si avvicina al reef per fare un po' di pesca di superficie l'attività dei pinnuti è frenetica con picchi in tarda mattinata dove ogni 3 lanci si aveva qualcosa sulle esche!
Mangiavano su tutto, per far numero pencil e stick ma per selezionare e fare taglia grossi popper. Mario con un GT3 170g ha alzato e allamato i pesci più grossi, 12 per inciso e li ha tutti slamati perchè i bastardi dopo la/e ferrata/te venivano in contro a tutta velocità slamandosi.

Comunque la prima giornata è stata un susseguirsi di strikes soprattutto alla mattina e un momento di frenesia a barca ancorata di cui metterò video presto.

Lasciamo parlare le foto dei due giorni a Preserver e Protector
sharp teeth!
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Do you know Jack?
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Poi non sono mancate le bellissime e ahimè buonissime coral trout endemiche (trattenuto solo lo stretto indispensabile per la cucina di bordo).

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I primi due giorni saranno gli unici a dare gt con regolarità, il resto del viaggio i gt delle due barche si conteranno sulle dita di una mano.

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inutile dire che i Jerk del "CostJerkino" hanno fatto la differenza ed anche le sue nuove produzioni, degli stickpencil davvero strani brutti ma estremamente catturanti
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Il vento che è entrato il secondo giorno ci ha costretti a indirizzare la prua verso lidi più riparati. In primavera la corrente dominante è quella da sud e il forte vento ha annullato la corrente portando masse di acqua e aria fredda da nord. Pesate che le ultime mattine con vento oltre i 30 nodi arrivavamo a toccare i 17°! Il secondo giorno poche ore prima del vento è anche arrivato un fronte nuvoloso con qualche goccia di pioggia a 50 miglia dalla costa in uno dei luoghi più secchi della terra.... quando si dice fortuna..... :smt009

Towartit Reef interno
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Bando alle ciance. La mattina del secondo giorno stesso copione, grande attività a galla e non solo. Purtroppo le barche da pesca sono totalmente sprovviste di eco e gps e questo limita enormemente le capacità di pesca a jigging. Avendo portato tutto da casa (veramente inconcepibile su un charter gestito da Europei adibito alla pesca) ho deciso di andare a cercare due secche segnate e studiate a tavolino sul mio gps. Due cappelli davvero impressionanti, con un area di poche decine di metri quadri che salgono verticali da un fondo oltre i 500 metri. Il primo si è rivelato un plateau a 150 metri di fondo, mente il secondo arrivava a pochi metri dalla superficie con branchi di rainbowrunner a galla.... e quando ci sono loro ci sono i big!
Jiggato duro per alcuni minuti e all'ennesimo drop su una franata che da 20 passa a 60 metri "dolcemente", tre botte violente e alla terza....si ferma tutto, come aver preso il fondo a mezz'acqua. Non faccio in tempo a mettere in cintura che il mio 20000PG con freno a pochi clic dal full canta per una 50ina di metri..... morale ho agganciato un doggy che mi ha "spanato il culetto" per quasi 10 minuti, io prendo due metri lui 20 e così via.... arrivato a non più di 10 metri dalla barca col leader quasi in canna.....vediamo la sagoma.... è il big, è lui, è fuori dal corallo sotto la barca..... ormai è.......due testate e mi polverizza il leader da 170 lbs in fc come fosse burro....... :smt021 metterò video ma prima devo coprire il 29585930205868399minuti di bestemmie.....

nella stessa zona sono usciti alcuni gt carini e una marea di barra, la costante di questo viaggio insieme alle aguglie.
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Dimenticatevi di quello che si dice in giro... in Sudan non ci sono solo cadute vertiginose dove l'eco perde il segnale dopo i 30 metri.... la maggior parte degli spot a lati con franate graduali, canali, risalite e plateau dove il pesce sosta volentieri. anche il gps è fondamentale perchè ci sono reef e pinnacoli sommersi che salvo in condizioni di mare calmo, o di capitarci sopra in barca nn si vedono! quindi state all'occhio verificando che a bordo abbiano messo l'elettronica! :smt023
Poi c'è da dire che una delle due guide, Aisam (si scrive così?) è veramente un gran manico e vi porta tiene in pesca in ogni condizione e conosce ogni sasso del reef. Ma anche lui si è reso conto come con l'elettronica si possano fare grandi numeri!
Tra l'altro parla bene italiano! number 1!

e ora mix!
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La marciona in questione era attaccata in pancia all'esca e in coda c'era un gt grosso (l'unico che ho agganciato io) che si è slamato!
bastarda!
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Questo è uscito a spinning ad Anbar.... abbiamo trovato un branco di questi che seguivano e l'unico è stato fregato a minnow!
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Un capitolo a parte lo merita la pesca light che per motivi meteo abbiamo fatto dalla barca... canna da un oz 30 lbs e via!
Il primo pomeriggio, direttamente a prua dello Scuba Libre, nella pausa pennichella, si è scatenato il putiferio! vi dico la mia di cui ho il filmato in arrivo da Mario.... 28 lanci 26 pesci tra orange bluefins e dogtooth piccoli. Incredibile.
Il light è anche quello che ci ha salvato il culo quando non riuscivamo ad uscire dal reef per mare troppo agitato!

Alcuni scatti poi arriva video.
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La Barca:
La sistemazione è purtroppo il punto dolente di questo viaggio. Lo Scuba Libre, oltre ad essere strutturalmente scomodo (è un catamarano nemmeno tanto grande e le cabine negli scafi sono anguste) è totalmente da ristrutturare specialmente per quanto riguarda servizi igienici e impianto acque nere! Le docce non scaricano e ci si lava coi piedi nella "zuppetta" che refluisce dallo scarico del piatto doccia. Io non pretendo di avere una barca a livello dei top maldiviani (anche se come costi sarebbe fatitbile magari con 9 pescatori a bordo e 3 fiber più grandi e attrezzati). Ma almeno avere cabine indipendenti con letti bassi bagno e aria condizionata.
Non abbiamo sentito la mancanza dell'aria condizionata visto che di notte serviva quasi la copertina ma non oso immaginare cosa possa essere vivere a bordo in maggio giugno!
L'unica area vivibile con buoni spazi è la dinette, dove oltre a mangiare io dormivo.


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La dinette dove appunto Costas si rilassava pensando a chissà quali "gt" con la mano nel "marsupio"
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Nota stra positiva è la crew davvero disponibile ed efficiente.
Il cibo a bordo era di ottima qualità anche se , mio parere personale, avrei messo un po' meno carne e zuppa e molto più pesce e pasta. Il Sudan ha ortaggi e frutta davvero vari e di ottima qualità, non abbiamo avuto nessun problema di dissenteria da acqua di lavaggio nonostante mangiassimo verdure crude in insalata. Insomma buona la verdura ma il minestrone la sera lo avrei scambiato volentieri con un primo e a mezzogiorno al posto della frittata avrei messo ancora pesce...Anche la colazione andrebbe presentata meglio, con qualche torta/pancake/pane dolce self made al posto delle fette biscottate... lo so sono un rompi balle :smt064
Anche la simil treccia di mozzarella di capra locale era ottima

Ho appreso pochi giorni fa che il cuoco di bordo è tristemente scomparso durante la crociera della settimana passata. Noi lo ricordiamo per i sui piatti prelibati come una splendida coral trout al forno
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e una squisita coscia di capra
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su cui due insaziabili predatori si sono avventati!
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In conclusione; è stato un viaggio da ripetere ma su altra motherbat nella speranza che ci sia la stessa crew, Nicola, Leonida e Aisam in primis!


Infine e alla spicciolata arriveranno video di pesca e foto della città di Port Sudan, abbastanza ordinata per essere una città africana.

The Fish Market
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se solo sapessi dove li trovano
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Il pesce più prelibato secondo i locals
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il mezzo tipico come in tutti i paesi tropicalli! Tuc Tuc!
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