15 novembre 2010

LAAMU, THAA E MEEMU




Maldive Ottobre 2010, Atolli del Sud
L'Oliffite Continua!


Non si vedono più da un bel pezzo i report alla "vecchia maniera"; dove non solo si mostrano pesci, ma anche luoghi, si scrivono impressioni, fatti e avvenimenti positivi e soprattutto negativi, in modo da mettere a conoscenza tutti i "tropicalisti" di quello che li aspetterà nella destinazione x y z.

Bhe vediamo di riprendere questa buona usanza di Seaspin provando a raccontarvi con foto e parole quello che è successo a noi nell'ultima VACANZA di pesca negli atolli centro meridionali delle Maldive :smt055 :smt055


Viaggio lungo e stancante:
volo Emirates con la solita mostruosa puntualità e con la solita mostruosa aria condizionata che fa sembrare la cabina dell'aereo un frigo dell'obitorio con turisti "dormienti" impacchettati alle benemeglio con coperte sintetiche, sciarpe e sacchetti.
Poi dopo 4 lunghe ore di attesa a Male Hulule il volo interno sul piccolo e confortevole aereo Maldivan che ci porta in meno di un'ora nella paradisiaca isola di Kadhdhoo, nell'atollo di Laamu.
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La vista dall'aereo è spettacolare e il volo è un viaggio tra i "Fiori delle Indie", così definì le Maldive Marco polo nel libro il Milione

Al nostro arrivo troviamo una spiacevole sorpresa, un vento teso da ovest che ci preoccupa già nel trasferimento interno all'atollo della barca madre verso il primo ancoraggio notturno nel sud di Laamu.

Il gruppo, con tre nuovi acquisti: Michele, Caldudio Aka Oliffo e "nonno" Pier; era suddiviso in tre barche da pesca. L'idea iniziale era quella di pescare come nei precedenti viaggi 4 sul dhoni open di 20 metri e 2 per ogni dinghy. Questo non è stato possibile per via delle condizioni del mare che spesso era agitato e non permetteva quasi la pesca anche dal dhoni. Veloce cambio di setup e si decide di usare anche il diving dhoni della barca madre adibendolo a "trolling and jigging machine". Su questo mezzo hanno pescato principalmente Renato, Mauro e Michele più avvezzi al biggame e al jigging che al faticoso popping sugli ondoni del reef.
I nostri mezzi:
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Pronti partenza via, la prima mattina dopo un'oretta di popping tra gli ondoni di uno spot famoso e promettente di Laamu si decide di passare al jigging vista la strana inattività del pesce a galla. Oltre al pesce inattivo il vento ha rinforzato girando anord ovest e ci ha costretti a pescare il lato sud est dell'atollo, fuori dalla portata delle correnti oceaniche.

La mattinata passa con un discreto numero di catture ma con nessun pesce di rilievo. Solite cernie gialle e qualche grossa coral trout che non guasta mai.

Questa la coral del solito Matteo a cui 5 minuti prima chiedevo che marca era la ATC e se questa ditta avesse mai prodotto canne da jigging
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Forse era meglio comprare canne da jig da qualche brand più specializzato nel jigging. La canna si è rotta sulla prima fuga senza neanche forzare

Ringraziando Pier per l'omaggio, questa volta ho provato il Pre Vent, ago specifico che permette il rilascio dei pesci di fondo embolizzati. I risultati sono stati ottimi e quasi tutto il pesce di fondo è stato liberato.
Procedura operatoria
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Un colorato emperor
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Uno skijack
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La mattina prosegue con altri pesciotti colorati, qualche ricciola sull'altro dhoni e qualche cernia gialla messa a carniere per i nostri banchetti serali

Intanto il vento continuava ad aumentare
In questa foto il lato riparato dell'atollo, immaginate sul lato ovest cosa poteva esserci
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Sul trolling dhoni in foto dopo pochissimi minuti di traina hanno catturato il primo vela della vacanza che putroppo verrà erroneamente killato con conseguente cazziata mia e di altri ai due killer!
Per fortuna sarà l'unico rostrato ucciso della vacanza.
Hanno poi proseguito con un wahoo e due rise di vela e un altro sailfish di grosse dimensioni che ha poverizzado il leader da 200 lbs in una velocissima fuga laterale con piroetta finale.

Io nel viaggio di ritorno ho dimenticato una panamian strip andando a prua a chiaccherare.. Il risultato è stato esca distrutta a più di 200 metri da poppa con leader abraso... non ci eravamo accorti dell'abboccata :-D :smt009

Dal pomeriggio seguente il vento forte non cala e rende la pesca a spinning quasi impossibile sul lato ovest, mentre sul lato est sui reef non c'è presenza di foraggio e nemmeno di predatori come GT e bluefin. Situazione che persisterà per i tre giorni successivi regalando solo piccoli s sparuti carangidi qua e là.
Ancoraggio protetto
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Colti dallo sconforto iniziamo a porci domande sulle cause del popping così sottotono, chiediamo anche ai locali pescatori di Kaneli (yellowfin tuna in Dhivehi). Loro ci spiegano che il vento forte viene da Nord ovest mentre la corrente da Sud Est e ciò non aiuta la pesca sui reef ma dovrebbe dare grossi risultati sul pelagico. Chi si chiede se la luna piena possa influire, chi dice che è ottima per maree e pesca popper... poi si accende la lampadina e troviamo la causa di cotanta apatia!

Un losco costruttore di esche da luccio, che abita in Toscana narra di viaggi in cui in un mese di soggiorno non ha trovato una sola ora senza vento, di altri viaggi in cui incappò in uragani e allagamenti.... a quel punto ci sorge il dubbio che l'Oliffite, virus letale che colpisce chiunque viaggi a seguito di tale Oliffo, ci abbia assaliti....
Il losco Oliffo sembra fare lo gnorry continuando imperterrito la sua azione di martellamento del reef con ogni forma di jerk e di banana dimostrando però sintomi chiarissimi della malattia
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Posa oliffica in bass style sintomo di oliffite cronica incurabile
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Quel pomeriggio del secondo giorno la cerniotta in foto sopra fu l'unica cattura per il "popping dhoni" impossibilitato da condizioni meteo avverse a battere il reef esterno. Invece sul diving dhoni il buon Michele provando a mezz'acqua la traina lenta con mushimass è riuscito a catturare un grosso vela superiore ai 50 kg prontamente filmato e liberato (aspetto ancora sue foto e video)

La mattina seguente si decide in modo spavaldo di affrontare il mare del lato ovest e tra onde e folate; a jigging escono solo stronzate ma a traina non si fa a tempo a calare che i wahoo e i sailfish sono sulle esche! Tra i due dhoni si catturano una decina di wahoo, due vela slamati al leader e diversi konas distrutti dalle dentate di questo spettacolare predatore. Al che scatta l'idea vedendo Claudio trainare con la canna in mano......
Una sola canna in scia con un minnow, allo strike stop della barca e tutti a poppa a lanciare!
è stata la salvezza!
Pesca pericolosissima ma divertente con i wahoo bruciafrizone che attaccano shibuki e stickbait saltando diversi metri fuori dall'acqua!
KGS 74 prestata da Claudio per due minuti e zac!
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Un bel wahoo in comproprietà (l'attrezzatura è la sua ma l'angler ero io)
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Anche a jig non lasciavano scampo (quando non tagliavano)
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Questa pesca è pericolosa non solo per i salti vicino alla barca sull'abboccata, ma soprattutto per le slamate sulle fughe a missile di questi pesci. In un occasione Manuel aka Manustop ha ferrato un wahoo in volo a pochi metri dalla barca mentre Claudio stava slamandone un'altro a poppa. Il wahoo un questione appena è caduto in acqua si è lanciato in una fuga furibonda caricando la Carpenter di Manuel e slamandosi.
Il Gunz 180 con ancorette del 3/0 è stato fiondato in barca a mo di proiettile finendo in faccia a Oliffo! Si è temuto il peggio ma per fortuna oltre alla botta se l'è cavata con un taglio.Immagine

l'atro whaoo che stava slamando
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Il carpaccio di questi pesci è tra i migliori in circolazione e è secondo solo alla Yellowtail e al Tonno rosso.

I giorni passano con pochi alti e tanti bassi, solo sul dhoni da traina hanno in canna diversi vela e tanti wahoo come mai successo prima in altre parti delle Maldive. Come al solito abbiamo incannato anche dei vela a spinning, ma, nonostante assist lunghi in coda, ami singoli, drop back ecc ecc finiranno tutti per slamarsi.

Qualche foto random di jiggate e popperate by day and by night
Mauro
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Matteo
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Oliffo by night in dopo 18 panini con il tonno e con un leggero miglioramento dell'oliffite
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Pier
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E poi Mauro l'uomo delle cernie!
Il cuoco quel giorno disse:
<Mi servono 2 Cernie non troppo grandi da mettere in forno intere!>
e L'uomo delle Cernie, come l'uomo del monte per le Banane, disse:
< Sarà fatto! metto due ami che è meglio di uno solo!>
alla prima calata:
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Doppietta sullo stesso jig!
Di seguito sono uscite altre cerniotte gialle e alcuni rusty job piccini, mentre claudio perdSul lato nord di Laamu solo 3 strike di gt svogliati con atacchi a bocca chiusa e slamata dopo la prima sfrizionata, si decide per il trasferimento anticipato a Thaa nella famosa pass delle cernie giganti:
il pomeriggio il vento cala un pochino dandoci speranza per l'indomani.
Verso sera sono uscite diverse coral alcune anche carine:
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Pier con la sua prima coral tropicale a jigging
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Michele
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La serata quasi col buio si chiude con due GT quantomeno carini almeno dalle belle fughe che facevano, uno si è slamato e l'altro di Matteo ha rotto forse per una crimpatura fatta male.

L'indomani mattina con meno vento, che nel frattempo aveva girato a sud Ovest (sempre sopra i 20 nodi comunque), peschiamo il lato nord di Thaa, posto splendido, senza alcuna traccia di turismo e ricco di isole deserte da cartolina che negli atolli più sfruttati sarebbero di certo diventate dei resort.
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LA mattina nonostante il posto spettacolare scorre senza catture di rilievo per il popping dhoni, il reef è deserto, non un fuciliere o un azzanatore giallo niente di niente, solo minuscoli latterini argentati. I trainisti invece aprono la mattinata con un Gt da una dozzina di kg preso su un kona lontano dal reef che una volta in barca ha vomitato molti di quei latterini.... Che fare quando questi predatori mangiano pesci grossi come fagioli? O si pesca a mosca o con piccoli minnow da tonno tipo Pintail o Flitz.
I trainisti continuano incannano diversi vela e wahoo mentre noi portiamo a bordo un wahoo a trainetta canna in mano per il carpaccio del pranzo.
Video di Michele in arrivo

Sempre più nello sconforto a mezzogiorno alcuni vanno a fare un immersione nella pass delle cernie con corrente entrante quasi al picco di alta marea. Risultato un grosso branco di tonni dente di cane di taglia medio grande che cacciavano sui latterini, un grossisimo queensland grouper fuori dalla sua bluehole dove "dormivano" i sui "parenti" (stimato sopra i 2,5m di lunghezza!) e diversi carangidi sempre sugli stessi latterini.
Al che stop della pranzo e tutti a pesca nei modi più disparati in mezzo alla pass sopra la mangianza che dava macchie nere nello scandaglio (che funzionava male)..
Chi ha provato a jigging con jig piccolini visto i soli 35 metri di fondo, chi a popper chi a jerk, chi col vivo chi col morto, risultato 0 strike! anzi a jig solite stronzatine tipo lugubris e snapperotti ma niente di più. Col vivo Michele neanche una tocca!
Insomma in questa pass abbiamo provato in tutti i modi a tutti gli orari fino a buio, in tutte le fasi di marea ma nonostante il pesce fosse sotto......... neanche un tiro.Si sale a Meemu prima dell'alba.
Mattinata lenta per via della marea ma pomeriggio da infarto e rabbia allo stesso tempo.
La mattina passa tra bluefin e pesciame di reef fatto in light tackle un vela slamato a spinning da Claudio e un vela e un wahoo per il trolling dhoni..
Il pomeriggio a circa due miglia dal reef si scatena una mangianzona di tonni yellowfin.
Arrivati alla supersonica velocità di 9 nodi il tentiamo l'avvicinamento, ci riusciamo, al primo lancio incanno un tonno sul Pintail da 10 cm, niente di eccezionale ma con un 8000 Fa caricato con un 50 lbs è un bel divertimento
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Al secondo passaggio la barca grazie a Pier che ha molta esperienza con i tonni dei nostri mari si posiziona meglio permettendo a tutti di lanciare. Pier ha una smusata su uno stick Souls, Claudio una botta sullo Shibuki e io ferro ancora sul Pintail ma stavolta i tonni erano bestie da 50 kg in su! sulla ferrata già ero a corto di filo e con una barca da 8 nodi non c'era molto da fare... Morale ancora lievemente aperta e pesce slamato!
Questi sono i limiti delle Maldive, dove un maldiviano non è in grado di guidare un barca da pesca seria, dove la legge non permette di capitanare in solitaria un fisherman ad un bianco ma obbliga il 50% di equipaggio locale tra cui il capitano, dove non puoi essere proprietario di nulla se non in società con un maldiviano,dove la maggior parte delle pseudoguide è rincoglionita o peggio ancora ti chiede per quale motivo gli dai la mancia..
Basterebbero 3 barche open da 30 piedi con due motori da 250cv dietro a una motherboat capitanate da bianchi e il gioco sarebbe fatto. Il potenziale c'è ma mancano barche capitani e strumentazioni adeguate.
Se qualcuno ha 300000$ da investire io sono il primo a dare una mano nello sviluppo! :cool:

Noi avevamo come guide un bravo e simpatico divemaster italiano che mi ha portato altre volte a pesca in crociere passate, un capitano da pesca al tonno che faceva tutto quello che dicevamo pur non parlando una parola di inglese e che portava il dhoni lontano dal reef quando avevamo il gt in canna.....ma come sempre c'era un capitano addormentato sull'altro dhoni. Detto Lince quando un vela abboccava fermava il dhoni mentre quando faceva la lunga fuga andava per la tangente facendo sbobinare il mulinello.
dopo lunga serie di spiegazioni e sgridate faceva più o meno quel che gli si chiedeva per dimenticarsene la mattina seguente. E per fortuna che parlava inglese..... l'altro capitano senza parlarlo aveva capito alla perfezione il da farsi.

Ultimo Giorno
Manuel la sera prima mi fa:
< Andre domani dobbiamo fare 170 pesci per metterci in pari con lo scorso viaggio!>
Io risposi:
<L'importante è crederci ma i miracoli non esistono, è una media di più 30 pesci a testa se contiamo i soli popperisti!>

Mattina seguente il vento si è calmato, il mare è in scaduta e sui reefs si rivedono uccelli in cerca di prede, noi siamo distrutti e per sfruttare al meglio l'ultimo giorno la sveglia suona alle 4.15, 4.50 partenza a buio verso lo spot che in passato mi ha regalato grosse soddisfazioni.
Il trasferimento è lungo un ora e mezza ma ero certo valesse la pena provare quel reef ce cade verticale da 0 a 75 metri. (e vi ho già dato troppe informazioni)
Io e Valter (il Divemaster guida mio caro amico) siamo distrutti, decidiamo per una pennichella!

Per chi dice che la cintura Sevenseas è scomoda, non è vero!
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Come cuscino fa il suo sporco lavoro, ideale per la cervicale :smt033

Scherzi a parte, si arriva sul corner dove di solito si prendono le coral a popper, Manuel fa un lancio e boooom
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Non è possibile, un gt???? ma erano spariti!
Io lancio subito dopo e confermo che quello è lo spot delle Coral Trout!
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Vuoi vedere che si sono rimessi in movimento i predatori del reef?

L'altro dhoni smette di trainare ci raggiunge e jigga sul corner, alle prima due calate michele ferra qualcosa che non si può fermare, va inarrestabile con fughe velocissime per tagliare sul reef, la cosa si ripete un'altra volta e poi inzia il Gt party!
A jig e a stick è l'inferno!

Claudio dopo un viaggio a pescare benissimo, leggere il mare, martellare dalle prime luci dell'alba al tramonto con sole slamate e cappotti apre con un bluefin
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Per passare al lancio successivo a un GTino
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Al lancio successivo l'esca arriva in acqua e Claudio Oliffo Giagnoni grida a squarcia gola girandosi verso di noi:
<Ragaaaazziiiiiiiiiiiiiiii!!! L'oliffite è finitaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa cado in acqua!> :smt100 Mentre gridava con l'esca ferma che affondava lentamente ha agganciato un Gt piccolo che a momenti lo porta in acqua perchè lui era impegnato a scherzare
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Occhio a perdere la concentrazione con questi pesci, a volte puo essere pericoloso


Io rispondo subito a stick!

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Mentre lo rilasciavo sento Manuel urlare corro a tenerlo, sembra un pesce finalmente decente!
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Passano pochi minuti, 3 tramezzini e due manghi e tutti di nuovo a martellare, 4 esche in acqua 4 attacchi, slamate o musate, uno spettacolo.
Pier assettato pesante con Patriot Zanzibar 112 lbs in bobina e Stick da 150 grammi fa salire un Gt che sbaglia il popper come mai ne avevo visti alle Maldive
Vi posso assicurare che il più grosso che vedrete in foto dopo sarà stato almeno una decina di kg di meno!
Lancio nella stessa zona e booom!
Mi corre di lato sotto il dhoni
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Ma il capitano è sveglio e manovra a regola d'arte
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Sto pesce mi fa disperare ma alla fine esce e mi salta in braccio per la "ninna nanna" pre rilascio
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è finalmente il turno di pier alle prese col suo primo GT!
Ha pescato in tutto il mondo Tarponi a mosca, Marlin blue a traina, Cubere a mosca, tonni in Mediterraneo ma il Gt gli mancava, è piccolo ma è un GT!
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rimontiamo il reef e torniamo vicino all'altro dhoni, Renato è piegato a jigging mentre Michele si sta arrangiando a tirare a bordo un GT a stick mentre i ragazzi del dhoni erano "impegnati" a vedere gli altri pescare e non lo aiutavano.......
Torniamo in zona calda e Pier colpisce ancora incannando un altro pesce come quello che prima gli aveva sbagliato l'attacco saltando fuori scomposto!
Abbassa la canna tira in linea ma forse troppo presto e dopo una lunga sfrizionata il pesce si slama! Bestemmia di rito da parte del gruppo. Passano altri minuti e altri attacchi a ripetizione, diversi GT medio piccoli e poi..
Claudio fa un verso tipo maiale strozzato, in acqua c'è una grossa schiumata a metà strada tra noi e il reef e Caludio a canna semidritta quasi seduto. Ormai io non pescavo più ero in giro a prendere gente per la cintura e a fare il mate.
Salto da lui e mi dice:
<non deve essere grosso, mi viene in contro quando pompo>
Dopo due secondi il pesce lento e potente da forti testate e fa capire che era lui finalmente! Claudio pompa quasi da seduto la sua DJ83MH fa il suo lavoro ma il pesce si mette alla picca a -20 metri, il capitano cambia angoli ma siamo arrivati al punto che io "pompo" Oliffo" Oliffo pompa il pesce
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un ultimo sforzo
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Eccolo!
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Nessuno più di lui meritava questo pesce! una settimana a pescare "l'acqua" e a slamare pesci!

Sempre e solo a stick, niente a pencil e niente a popper, dopo questi GT la marea è cambiata e tutto si è fermato, sono rimasti solo i soliti wahoo inferociti e qualche skipjack sopravvissuto alle cacciate dei GT.
L'esca micidiale è quel coso strano di Oliffo dal movimento particolare, lui ce ne dirà di più.... non mi ricordo il nome ma è un esca da luccio modificata.
Le altre esche che hanno reso sono state i Wahoo 80 120 e 150, gunz 180.

Per altri commeti e foto della barca madre a domani, ora ho sonno e vado a nanna! :smt039
Qualche altra foto va......

quest'anno ce la siamo presa davvero comoda prendendo in esclusiva per pescatori e famiglie una bellissima safariboat con a bordo tre guide diving italiane.
Così mentre noi eravamo a pesca i fancazzisti scendevano ogni giorno su di un isola nuova accompagnati da Alessia e Marco che seguivano le gite di snorkeling e organizzavano i trasferimenti sulle isole dei locali. Spesso in queste isole venivamo visti con allegria perchè capita molto di rado lo sbarco di turisti negli atolli del sud fuori dalla tradizionale rotta turistica.

Noi abbiamo cani gatti e pesciolini nell'acquario, i maldiviani hanno delle Sule da compagnia che gironzolano come polli ammaestrati tra gli abitanti.
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Altra visita curiosa è stata quella all'isola di Gan, nell'atollo di Laamu. Isola enorme per essere alle Maldive, lunga 7 km e larga 1 tagliata a metà da una strada che attraverso dei ponti collega altre 4 isole per una lunghezza di 15 km.
inoltre sono presenti resti della civiltà preislamica tra cui ruderi di piramidi buddiste dette Stupa.
Ma la cosa più particolare per noi pescatori è un lago di acqua dolce/salmastra in cui nuotavano degli strani ciclidi che non siamo riusciti a catalogare
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Uno Pterois Volitans nel suo volo regale
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Paguri
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Il nonno
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La nostra casa, anzi villa sull'Oceano Indiano, la Princess Rani
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Qualche altra foto

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Mercato della frutta coperto, Male
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Claudio all'assaggio di pesce secco dall'odore nauseabondo
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Michele alle prese con uno dei tanti sailfish
http://www.youtube.com/watch?v=RqwjG_K5GRM

Uno dei pochi col mare calmo il penultimo giorno.